È stata immediata la sensazione di disappunto,
di fastidio, di indignazione perché non si trattava dei soliti volantini
anonimi locali a volte simpatici e a volte no, spesso beceri e rare volte
puntuali e veritieri.
Questa volta è stato un vero gesto di
Killeraggio politico, molto cattivo. Chiedendo agli amici, ho saputo che la
lettera è stata inviata a molti cittadini di Grottaferrata e ne arrivano altre.
Al Sindaco Mori esprimo tutta la mia solidarietà
per quanto accaduto: un fatto deprecabile sotto tutti i punti di vista e che
non appartiene alla politica, quella giusta e buona di cui ormai abbiamo perso
i connotati.
Questo episodio segue la spiacevole vicenda
dell’assemblea del 15 dicembre durante la quale sono state dette frasi molto
fuori luogo ed evidenzia un clima cittadino ormai in fibrillazione.
A questi aspetti vanno affiancati, con uguale
importanza, le questioni politico-amministrative aperte della nostra città: il
Piano regolatore, la raccolta dei rifiuti, l’area ecologica, il nuovo
depuratore, la stazione di Villa Senni, la cultura ecc.
Altrettanto importanti, forse fondamentali e degni
di particolare analisi e di attenzione sono sia la situazione interna al
Partito Democratico locale, sia la situazione del gruppo consiliare che
strettamente si connettono alle questioni amministrative sopra citate.
A questo punto mi si potrebbe dire che ho
descritto una situazione talmente grave da non avere sbocchi o vie d’uscita;
non è così.
Con la stessa immediatezza con la quale ho
sentito indignazione, ho inteso questo
punto come punto di reazione e di ripartenza per tutto il centrosinistra a
Grottaferrata perchè questa esperienza non deve fallire, può cambiare e
rilanciarsi per il bene della città e di conseguenza per il centrosinistra.
Ci sono altri due anni e mezzo e sono
sufficienti per mandare segnali forti e inequivocabili, che i cittadini
aspettano, rilanciando l’attività politico-amministrativa attraverso le
migliori modalità che il centrosinistra ha nel suo patrimonio genetico,
attraverso le migliori persone che il centrosinistra ha a Grottaferrata.
È chiaro che non sono io che debbo decidere
qualcosa, ma ho pensato che posso suggerire qualcosa, ne ho sentito e ne sento
il dovere, anche se so che questo qualcosa può o non può essere preso in
considerazione. In tutto questo, un punto deve essere chiaro, io non aspiro a
nulla.
Il primo punto è richiamare la città alla
partecipazione, riesaminare l’Agenda 21, arrivare
alla condivisione degli atti. Attraverso questo percorso adottare con
urgenza una Variante di Salvaguardia per il tempo necessario a predisporre il
nuovo Piano Regolatore.
(Io non l’adottai, la Variante di
Salvaguardia, perchè ho avuto, forse sbagliando visto il risultato, la
presunzione di riuscire a completare il percorso del nuovo PRG. Ci sono andato
molto vicino, mancava solo un Consiglio Comunale ma c’era di mezzo il bilancio
e…)
Su questa scelta e su questa strada potremmo
avere delle piacevoli sorprese di interesse e coinvolgimento da parte della
città. Sono sicuro di un grande successo di adesione a tale scelta.
Il secondo punto è riesaminare i membri di
giunta. VA FATTO! Ma non come l’altra volta. Va riqualificata e in questo
quadro va anche attribuita la delega alla cultura. Un bravo assessore
all’Urbanistica sta forse riportando le cose sulla strada giusta, una brava o
un bravo assessore alla cultura, a Grottaferrata, farebbe scintille con il
patrimonio culturale e umano che abbiamo.
Il terzo riguarda il partito Democratico e il
gruppo consiliare. Questo è il punto più importante perché le giunte cadono in
Consiglio. Non si pensa che anche qui è necessario un azzeramento totale,
un’approfondita discussione e un rilancio anche approfittando della campagna
elettorale per le elezioni politiche?
I quattro consiglieri che hanno costituito un
gruppo a se, da quanto so io, hanno posto spesso problemi di obiettivi e metodo
di lavoro; perchè non richiamarli, chiarire tutto e ripartire uniti su pochi
punti qualificanti sino alla naturale scadenza del mandato? Questi quattro
consiglieri sono gli unici che non faranno cadere la giunta!
Il quarto riguarda la chiarezza nei confronti
dell’opposizione. Non può che esserci soltanto un giusto confronto sui problemi
della città e sgombrare il campo da equivoci; il piede va mantenuto in una sola
staffa. Meglio una maggioranza a 11, coesa e granitica, che altro.
Da questi punti, con nuova linfa può
rimettersi in moto un meccanismo virtuoso che potrebbe dare buoni risultati per
la città e per il centrosinistra e per il futuro di entrambi.
Angelo Viticchié