venerdì 18 gennaio 2013

A Grottaferrata Emergenza Totale; ma qualcosa si può fare

Pochi giorni fa ho ricevuto per posta una lettera anonima con documenti che riguardano il sindaco della nostra città.
È stata immediata la sensazione di disappunto, di fastidio, di indignazione perché non si trattava dei soliti volantini anonimi locali a volte simpatici e a volte no, spesso beceri e rare volte puntuali e veritieri.
Questa volta è stato un vero gesto di Killeraggio politico, molto cattivo. Chiedendo agli amici, ho saputo che la lettera è stata inviata a molti cittadini di Grottaferrata e ne arrivano altre.
Al Sindaco Mori esprimo tutta la mia solidarietà per quanto accaduto: un fatto deprecabile sotto tutti i punti di vista e che non appartiene alla politica, quella giusta e buona di cui ormai abbiamo perso i connotati.
Questo episodio segue la spiacevole vicenda dell’assemblea del 15 dicembre durante la quale sono state dette frasi molto fuori luogo ed evidenzia un clima cittadino ormai in fibrillazione.
A questi aspetti vanno affiancati, con uguale importanza, le questioni politico-amministrative aperte della nostra città: il Piano regolatore, la raccolta dei rifiuti, l’area ecologica, il nuovo depuratore, la stazione di Villa Senni, la cultura ecc.
Altrettanto importanti, forse fondamentali e degni di particolare analisi e di attenzione sono sia la situazione interna al Partito Democratico locale, sia la situazione del gruppo consiliare che strettamente si connettono alle questioni amministrative sopra citate.
A questo punto mi si potrebbe dire che ho descritto una situazione talmente grave da non avere sbocchi o vie d’uscita; non è così.
Con la stessa immediatezza con la quale ho sentito indignazione, ho inteso  questo punto come punto di reazione e di ripartenza per tutto il centrosinistra a Grottaferrata perchè questa esperienza non deve fallire, può cambiare e rilanciarsi per il bene della città e di conseguenza per il centrosinistra.
Ci sono altri due anni e mezzo e sono sufficienti per mandare segnali forti e inequivocabili, che i cittadini aspettano, rilanciando l’attività politico-amministrativa attraverso le migliori modalità che il centrosinistra ha nel suo patrimonio genetico, attraverso le migliori persone che il centrosinistra ha a Grottaferrata.
È chiaro che non sono io che debbo decidere qualcosa, ma ho pensato che posso suggerire qualcosa, ne ho sentito e ne sento il dovere, anche se so che questo qualcosa può o non può essere preso in considerazione. In tutto questo, un punto deve essere chiaro, io non aspiro a nulla.
Il primo punto è richiamare la città alla partecipazione, riesaminare l’Agenda 21,  arrivare  alla condivisione degli atti. Attraverso questo percorso adottare con urgenza una Variante di Salvaguardia per il tempo necessario a predisporre il nuovo Piano Regolatore.
(Io non l’adottai, la Variante di Salvaguardia, perchè ho avuto, forse sbagliando visto il risultato, la presunzione di riuscire a completare il percorso del nuovo PRG. Ci sono andato molto vicino, mancava solo un Consiglio Comunale ma c’era di mezzo il bilancio e…)
Su questa scelta e su questa strada potremmo avere delle piacevoli sorprese di interesse e coinvolgimento da parte della città. Sono sicuro di un grande successo di adesione a tale scelta.
Il secondo punto è riesaminare i membri di giunta. VA FATTO! Ma non come l’altra volta. Va riqualificata e in questo quadro va anche attribuita la delega alla cultura. Un bravo assessore all’Urbanistica sta forse riportando le cose sulla strada giusta, una brava o un bravo assessore alla cultura, a Grottaferrata, farebbe scintille con il patrimonio culturale e umano che abbiamo.
Il terzo riguarda il partito Democratico e il gruppo consiliare. Questo è il punto più importante perché le giunte cadono in Consiglio. Non si pensa che anche qui è necessario un azzeramento totale, un’approfondita discussione e un rilancio anche approfittando della campagna elettorale per le elezioni politiche?
I quattro consiglieri che hanno costituito un gruppo a se, da quanto so io, hanno posto spesso problemi di obiettivi e metodo di lavoro; perchè non richiamarli, chiarire tutto e ripartire uniti su pochi punti qualificanti sino alla naturale scadenza del mandato? Questi quattro consiglieri sono gli unici che non faranno cadere la giunta!
Il quarto riguarda la chiarezza nei confronti dell’opposizione. Non può che esserci soltanto un giusto confronto sui problemi della città e sgombrare il campo da equivoci; il piede va mantenuto in una sola staffa. Meglio una maggioranza a 11, coesa e granitica, che altro.
Da questi punti, con nuova linfa può rimettersi in moto un meccanismo virtuoso che potrebbe dare buoni risultati per la città e per il centrosinistra e per il futuro di entrambi.
                                       

                                    Angelo Viticchié