venerdì 28 dicembre 2012

LETTERA APERTA a Cittadini, amministratori, consiglieri, associazioni e agli uomini di buona volontà


Cari cittadini, amministratori, consiglieri, associazioni e uomini di buona volontà,
anche se è Natale non ci sentiamo assolutamente buoni e pur rischiando di ricevere carbone per la Befana, vogliamo assolutamente dire quello che pensiamo sul nostro paese, Grottaferrata, e sulla sua classe dirigente.
Abbiamo partecipato alla riunione, indetta da ITALIA NOSTRA, sabato 15 dicembre ed al successivo incontro con il Sindaco di domenica 16 dicembre, e dobbiamo dire di essere rimasti assolutamente delusi dalle risposte date dal sindaco nei due incontri.
La riunione di sabato, presso la parrocchia San Giuseppe, organizzata dall’Associazione ITALIA NOSTRA – sezione dei Castelli Romani – è stata irrimediabilmente rovinata da una gazzarra ignobile da parte dei proprietari dei lotti che dovrebbero far parte delle lottizzazioni. Per cui un dibattito serio, pacato e civile, con domande e risposte precise ed esaurienti, si è trasformato in una baraonda in cui l’unico che ha potuto parlare senza contraddittorio è stato il sindaco Mori, che ci ha rifilato un tedioso pistolotto, nel quale le colpe erano sempre delle amministrazioni precedenti, ed i meriti dell’attuale amministrazione.
Lo stesso copione, senza l’incivile gazzarra del sabato, è stato ripetuto al cinema Fellini, dove il sindaco ha potuto ripetersi nel suo monologo, senza alcun contraddittorio. Con questa nostra lettera vorremmo rivolgere, alla maggioranza ed al sindaco, domande più circostanziate ed avere risposte precise, senza divagazioni.
Naturalmente, non trascuriamo neanche l’opposizione; troppo semplice fare i pesci in barile, per cui chiediamo anche a loro di rispondere e farci conoscere il loro punto di vista.
Queste le domande:
1.     Nuove lottizzazioni – su questo argomento non vorremmo la semplice risposta su cosa intende fare l’amministrazione sulle concessioni, ma andare alla radice del problema. Ci chiediamo infatti perché il nuovo Piano Regolatore non sia stato approvato in questi ultimi due anni. Esisteva, infatti, il vecchio Piano Regolatore dell’Amministrazione Viticchè, che era il frutto equilibrato di un approfondito dibattito tra le varie componenti politiche e con i cittadini e varie forze sociali. A questo Piano aveva contribuito in maniera importante anche rifondazione comunista, che sicuramente non può essere tacciata di simpatie edificatorie, tanto è vero che sul voto finale fu fatta cadere la giunta, a dimostrazione che il Piano era severo ed equilibrato (riduzione delle cubature del 25 %). Seguì il piano Ghelfi, assai contestato, con le osservazioni del Partito Democratico e dell’opposizione. Il piano fu bocciato per vizi di forma, non di contenuti (sempre per chiarezza delle argomentazioni). Orbene, con un primo piano definitivo Viticchiè, con un piano definitivo Ghelfi, e con le osservazioni al piano Ghelfi da parte del PD, cosa ostava all’approvazione in tempi rapidi di un nuovo Piano Regolatore, che avrebbe messo un punto fermo a tutte le polemiche e gli strascichi attuali? Certo a pensare male è peccato, ma vediamo i fatti. Le lottizzazioni di Borghetto e di via Montiglioni, assieme a quelle di Pratone, Cartabrutta e della Cooperativa 44, coprono quasi il totale delle zone di espansione di Grottaferrata, se aggiungiamo i programmi sull’area della Bartolomeo Gosio, e le zone in costruzione su via Anagnina, nonché, l’acquisto di Villa Cavalletti da parte dei privati (sicuramente acquistata non per beneficienza) e la ventilata perimetrazione dei nuclei abusivi, riteniamo che un nuovo P.R.G. di Grottaferrata non abbia ragione di essere, in quanto il vecchio P.R.G. è bello che attuato. Infatti, nell’inerzia amministrativa praticata o gestita, i privati avranno sempre ragione nei confronti dell’Amministrazione. E quindi discutere sul sesso degli angeli diventa inutile!  Inoltre, ci chiediamo, l’abusivismo come rientra nel conteggio numerico degli abitanti insediabili sul territorio? Grottaferrata ha un notevole abusivismo diffuso sul proprio territorio, che tutt’ora continua indisturbato (vedi il costone di campo vecchio di fronte all’Abbazia, vedi la Villa del Generale, vedi l’area dell’isola amministrativa, vedi l’area della Molara, sia verso Rocca di Papa, sia verso Tuscolo, ecc.). Questo abusivismo va quantificato e deve essere valutato nel calcolo degli abitanti insediati. E deve sollecitarci a chiedere cosa intende fare l’Amministrazione sul fenomeno: dormire o agire! A questo vogliamo sia data una risposta, il discorso sulle lottizzazioni diventa, secondario, rispetto alle risposte;
2.     Stazione di Villa Senni – Considerato che su questa vicenda da parte dell’Amministrazione, si sono uditi solo enfatici proclami nell’assenza totale di qualsiasi forma di confronto sociale, ci sembra opportuno offrire ai cittadini un punto di vista ragionato sull’argomento. Si tratta di una nuova stazione sulla ferrovia Roma – Frascati che dovrebbe sorgere in località Villa Senni, su terreni del Comune di Grottaferrata. Il progetto viene spacciato come importante per i collegamenti di Grottaferrata con Roma. Ma è sufficiente esaminare alcuni semplici dati per capire che Grottaferrata non ne ricaverà alcun beneficio, mentre subirà molti svantaggi. Nei pressi della stazione sorgerà un parcheggio ed una superficie commerciale. Ci chiediamo, considerato che non ci sarà raddoppio del binario che avrebbe portato ad un aumento della frequenza dei convogli, per quale motivo i cittadini di Grottaferrata dovrebbero arrivare a Villa Senni. Sia da Squarciarelli, sia da Grottaferrata centro, sia da Borghetto, la distanza sino alla stazione è a favore di quella di Frascati, dove è possibile riuscire a sedersi e trovare un parcheggio (certo a pagamento, ma anche quello di Villa Senni lo sarà). Inoltre ci chiediamo chi pagherà le spese per l’esproprio dell’area e la sua realizzazione, e soprattutto chi ne percepirà i vantaggi finanziari e chi ne subirà tutti gli svantaggi. Tralasciamo per il momento il fatto che una stazione ferroviaria nell’area comporterà appetiti edilizi (legali ed abusivi), e considerata l’attenzione che il nostro Comune pone al problema, è facile prevedere quella pericolosa saldatura fra il territorio di Roma e Grottaferrata. Teniamo conto poi che è in programma una superstrada che dovrebbe collegare San Cesareo con l’aeroporto di Fiumicino, passando sul territorio di Grottaferrata a confine con Roma e Ciampino, con i prevedibili inurbamenti edilizi. Non sarebbe il caso di informare i cittadini e spiegare le ragioni e le posizioni dell’Amministrazione sul problema?
3.     Depuratore di Valle Marciana – il depuratore di Valle Marciana è uno scempio contro il paesaggio, perpetrato nel silenzio più assoluto e con modalità molto discutibili (per una informazione più completa consultare il DOSSIER sul sito www.ulengheruneru.it o sul sito de Il Piccolo Segno ilpiccolosegno.blogspot.it) che comporterà per Grottaferrata un pesantissimo fardello, senza portare alcun vantaggio. La delibera assunta dall’Amministrazione, non contiene alcun impegno della Regione Lazio ad opere compensative, come sbandierato dall’Assessore Castricini, né ci risultano altri impegni scritti ed ufficiali in merito; se esistono ci rispondano e li portino a conoscenza dei cittadini. Inoltre, non esiste alcun impegno, dei Comuni che usufruiranno del nostro depuratore, a contenere eventuali espansioni edilizie che risulteranno sempre più gravose per il nostro territorio, con il rischio di raddoppio, triplicazione,  del depuratore nell’area di Valle Marciana. Qualcuno ci può rispondere in merito? A proposito di condotta, qualcuno si è accorto che la condotta è una sola? E non due: una per l’acqua piovana ed una per le acque nere? Se si vuole fare un vero risanamento ambientale del rivo dell’acqua Mariana, le condotte per le acque piovane dovrebbero scaricare direttamente, da ogni Comune, nel fosso. Quando pioverà sui Castelli Romani, la condotta dovrebbe raccogliere le acque meteoriche di Rocca Priora, Monte Compatri (tratto via Anagnina), Rocca di Papa; compito certamente più adatto ad una condotta di due metri di diametro e non certo a quella messa in opera con questo depuratore. La domanda è quando l’acqua piovana sarà al suo massimo, i liquami e l’acqua piovana dove andranno? Nei classici pozzetti di sfioro, ovvero pozzetti che si aprono sotto pressione e mandano i liquami e l’acqua piovana lungo il loro percorso, dove casca, casca. Un vero risanamento ambientale! Complimenti! Inoltre, se tutta l’acqua contenuta nella condotta (oltre 5 km), sbuca a Valle Marciana, le vasche con i liquami come possono accoglierla? La manderemo libera nel fosso? E cosa succederà agli argini con le vigne sopra? Acqua del rivo dell’Acqua Mariana, più acqua della condotta, più liquami, uguale a disastro. Per dare un piccolo esempio del procedere di questa Amministrazione, quando ci accorgemmo che erano iniziati i lavori del depuratore di Valle Marciana, e che il cantiere non era in regola con le recinzioni, i cartelli di cantiere, le norme di sicurezza e che aveva realizzato una strada abusiva sul rivo dell’acqua Mariana, procedemmo ad un esposto agli enti competenti: Comune, Vigili Urbani, ASL, Autorità di bacino, affinché controllassero la regolarità del cantiere (4 ottobre 2012). Notato che il cantiere continuava i lavori senza aver provveduto ad alcunché, inviammo una diffida a provvedere agli stessi organi (11 ottobre 2012), ed una successiva richiesta di conoscere l’effetto dell’esposto e della successiva diffida (18 ottobre 2012). Ci fu inviata una risposta che riteniamo incredibile, ovvero, che il sopralluogo effettuato il 29 ottobre 2012 (25 giorni dopo l’esposto e successive richieste) non riscontrava alcuna irregolarità. Se si fosse aspettato qualche altro giorno potevamo essere invitati all’inaugurazione del nuovo depuratore!
4.     Piazza DE GASPERI – In questo ambito L’amministrazione ha avviato l’iter amministrativo per il progetto di “riqualificazione  Urbana di piazza Alcide De Gasperi”. Una conferenza di servizi preliminare in relazione alla procedura aperta a gara unica per l’affidamento dei lavori. Ci chiediamo, non sarebbe corretto ed opportuno, prima di procedere a modifiche così significative per il paese - e non ci riferiamo alla sola piazza De Gasperi ma anche agli altri temi sopra riportati - incontrare e dibattere con i cittadini le scelte che avranno impatti così rilevanti per la vita economica del paese? Certo il confronto è faticoso ed espone a contestazioni e contrasti, ma poi le scelte dell’amministrazione risultano chiare e trasparenti. Invece sembra di muoversi in un ambiente brumoso, dove improvvisamente compaiono dal nulla progetti, iniziative, realizzazioni già in fase avanzata, per le quali diventa difficile e a volte impossibile persino ottenere informazioni ufficiali. In questo clima diventa praticamente impossibile esprimere un’opinione o iniziare un civile confronto. Si possono solo inseguire i problemi. Poniamo una chiara domanda: ma se una giunta di centro sinistra succede ad un'altra dopo alcuni anni, perché non ha verificato e preso in considerazione il fatto che esisteva già un Piano di risanamento ben definito e completo di tutto il centro urbano, da Piazza De Gasperi sino a Viale San Nilo passando per Via Roma, che aveva raccolto e sintetizzato tutti gli incarichi precedenti? (Per inciso la Giunta Ghelfi ne ha attuato solo un pezzo, il mercato Coperto, che così messo sembra una struttura del tutto slegata dal contesto). L’Amministrazione ci faccia sapere se vuole discutere del progetto con i cittadini, o se sapremo solo in seguito le mosse o le iniziative che intende perseguire.
5.     Verde, Paesaggio e qualità della vita – Abbiamo richiesto, sin qui, all’Amministrazione in carica, quali scelte urbanistiche e quali metodi di confronto intende percorrere, per i nuovi progetti costruttivi e di pesante modificazione del territorio. Ma ora intendiamo chiedere, quali scelte intende proporre questa Amministrazione sulla tutela del paesaggio e delle ultime aree verdi del nostro territorio, e sui progetti che rendano più vivibile il nostro territorio. A titolo esemplificativo possiamo citare le aree più importanti per le quali occorrerebbe procedere speditamente a vincoli protettivi che mettano in sicurezza il territorio. TUSCOLO – questa è un’area di valore inestimabile, per la quale vediamo grossi pericoli (vedi la realizzazione di un casale sulle pendici del Tuscolo con il grimaldello dei P.U.A.), e realizzazioni di opere incongrue (parcheggi, strutture con base in cemento sull’area archeologica). Attualmente l’area è appannaggio quasi esclusivo, della Comunità Montana e soggetta agli scavi archeologici degli spagnoli. Intendiamoci, non siamo contrari ad uno studio sistematico dell’area, solo vorremmo sapere quando verrà restituita alla piena fruizione dei cittadini, e che fine faranno gli scavi archeologici. Se dobbiamo giudicare dai tralicci e dalle coperture arrugginite, e dal fatto che non esiste sorveglianza sull’area, con reperti a facile asportazione, siamo molto pessimisti sul futuro. Ci chiediamo quale è il progetto e il termine dell’utilizzazione e conservazione dell’area ? O anche, se esiste un progetto? Che fine faranno le strade che oggi penetrano nel cuore dell’area archeologica e consentono di lasciare cumuli di spazzatura tra i ruderi? Ci piacerebbe avere qualche risposta. VALLE MARCIANA, CASTEL SAVELLI E VALLE DEL PISCARO  – L’area è un unicum di un paesaggio altrove già scomparso, ricorda per molti versi ed in piccolo, un paesaggio agricolo toscano o senese, con la conca cosparsa di vigne (e di qualche edificio abusivo), sullo sfondo verso Roma, l’imponente castello del primo medioevo, di Castel Savelli con le sue tredici torri, e lo splendido Colle dell’Asino con l’emergenza del Casale della torretta, non trascurando la Valle del Piscaro con le imponenti sostruzioni delle ville romane ed il suo paesaggio ottocentesco. Anche in questo caso che cosa propone l’Amministrazione per la salvaguardia dell’area e dei suoi valori? Ci risponderà come al solito, che spetta ai tecnici comunali decidere sulle nuove costruzioni e non agli Amministratori? Se così fosse, teniamoci i tecnici e sopprimiamo le Amministrazioni comunali, sarebbe un bel risparmio! VALLONE – questa splendida vallata che percorre tutto il territorio di Grottaferrata, da Squarciarelli a Valle Marciana, ricca di vestigia storiche (le sorgenti di due degli undici acquedotti di Roma, la JULIA e la TEPULA hanno origine nella vallata) e di vestigia di archeologia industriale dal medioevo ai giorni nostri (cartiere, ferriere, mole, una centrale elettrica, e una diga per la captazione di acqua per il raffreddamento della sottostazione di Villa Senni di proprietà della STEFR prima e della STEFER poi) dovrebbe essere tutelata con vincoli, ed al suo interno dovrebbero essere permesse solo attività in armonia con il contesto e con il paesaggio.
6.     Questioni sullo stato delle finanze del Comune di Grottaferrta Anche su questo argomento, visto che le colpe sono sempre delle amministrazioni precedenti, vorremmo chiarire, per correttezza di dibattito, alcuni punti. Veniamo alle giunte precedenti, dopo sette anni e mezzo di giunta Ghelfi, si è insediata una giunta di centro sinistra, con assessore al bilancio e Vice sindaco, lo stesso Broccatelli che oggi ricopre le stesse identiche cariche. Al momento dell’insediamento la situazione era la seguente: contatori non letti e canoni idrici da riscuotere per diversi miliardi; alla data di settembre 2001 il comune doveva pagare la rata finale per l’acquisto dell’edificio del Sacro Cuore, circa tre miliardi delle vecchie lire, tanto che questo comportò il blocco del mutuo di cinque miliardi, mutuo acceso per realizzare la nuova sede comunale; che con l’avanzo di bilancio dell’amministrazione dell’anno 2000, pari ad ottocento milioni di vecchie lire, si è dovuto terminare la caserma dei Carabinieri. La giunta di centro sinistra, dell’epoca, ha provveduto: alla lettura dei contatori dell’acqua con una cooperativa della Caritas; ha provveduto ad incassare gran parte dei tre miliardi di canoni idrici arretrati anche provvedendo, in vari casi, alla rateizzazione del dovuto. Nella gestione di centro sinistra sono stati ridotti i residui passivi ed attivi del 30 – 35 %; salvando con queste iniziative la vendita dell’Anna Frank e della scuola materna di Piazza Marconi, come aveva previsto la giunta Ghelfi.  

Per concludere, rinnoviamo la richiesta di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione, ed il parere dell’Opposizione, sugli argomenti sopra esposti, da trattare anche in un pubblico dibattito tra Amministrazione, Opposizione e Cittadini. Per parte nostra promoveremo un’iniziativa pubblica all’inizio dell’anno nuovo, per sollecitare e capire le vere intenzioni di tutti i soggetti, mettendo a disposizione di tutti la documentazione sul nostro sito www.ulengheruneru.it.

Cogliamo l’occasione per augurare a tutti un felice anno nuovo!
U LENGHERU NERU
  

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