Cari
cittadini, amministratori, consiglieri, associazioni e uomini di buona volontà,
anche
se è Natale non ci sentiamo assolutamente buoni e pur rischiando di ricevere
carbone per la Befana, vogliamo assolutamente dire quello che pensiamo sul nostro
paese, Grottaferrata, e sulla sua classe dirigente.
Abbiamo
partecipato alla riunione, indetta da ITALIA NOSTRA, sabato 15 dicembre ed al
successivo incontro con il Sindaco di domenica 16 dicembre, e dobbiamo dire di
essere rimasti assolutamente delusi dalle risposte date dal sindaco nei due
incontri.
La
riunione di sabato, presso la parrocchia San Giuseppe, organizzata
dall’Associazione ITALIA NOSTRA – sezione dei Castelli Romani – è stata
irrimediabilmente rovinata da una gazzarra ignobile da parte dei proprietari
dei lotti che dovrebbero far parte delle lottizzazioni. Per cui un dibattito
serio, pacato e civile, con domande e risposte precise ed esaurienti, si è trasformato
in una baraonda in cui l’unico che ha potuto parlare senza contraddittorio è
stato il sindaco Mori, che ci ha rifilato un tedioso pistolotto, nel quale le
colpe erano sempre delle amministrazioni precedenti, ed i meriti dell’attuale
amministrazione.
Lo
stesso copione, senza l’incivile gazzarra del sabato, è stato ripetuto al
cinema Fellini, dove il sindaco ha potuto ripetersi nel suo monologo, senza
alcun contraddittorio. Con questa nostra lettera vorremmo rivolgere, alla
maggioranza ed al sindaco, domande più circostanziate ed avere risposte
precise, senza divagazioni.
Naturalmente,
non trascuriamo neanche l’opposizione; troppo semplice fare i pesci in barile,
per cui chiediamo anche a loro di rispondere e farci conoscere il loro punto di
vista.
Queste
le domande:
1.
Nuove lottizzazioni – su questo argomento non vorremmo la semplice risposta su cosa
intende fare l’amministrazione sulle concessioni, ma andare alla radice del
problema. Ci chiediamo infatti perché il nuovo Piano Regolatore non sia stato
approvato in questi ultimi due anni. Esisteva, infatti, il vecchio Piano Regolatore
dell’Amministrazione Viticchè, che era il frutto equilibrato di un approfondito
dibattito tra le varie componenti politiche e con i cittadini e varie forze
sociali. A questo Piano aveva contribuito in maniera importante anche
rifondazione comunista, che sicuramente non può essere tacciata di simpatie
edificatorie, tanto è vero che sul voto finale fu fatta cadere la giunta, a
dimostrazione che il Piano era severo ed equilibrato (riduzione delle cubature
del 25 %). Seguì il piano Ghelfi, assai contestato, con le osservazioni del Partito
Democratico e dell’opposizione. Il piano fu bocciato per vizi di forma, non di
contenuti (sempre per chiarezza delle argomentazioni). Orbene, con un primo
piano definitivo Viticchiè, con un piano definitivo Ghelfi, e con le
osservazioni al piano Ghelfi da parte del PD, cosa ostava all’approvazione in
tempi rapidi di un nuovo Piano Regolatore, che avrebbe messo un punto fermo a
tutte le polemiche e gli strascichi attuali? Certo a pensare male è peccato, ma
vediamo i fatti. Le lottizzazioni di Borghetto e di via Montiglioni, assieme a
quelle di Pratone, Cartabrutta e della Cooperativa 44, coprono quasi il totale
delle zone di espansione di Grottaferrata, se aggiungiamo i programmi sull’area
della Bartolomeo Gosio, e le zone in costruzione su via Anagnina, nonché,
l’acquisto di Villa Cavalletti da parte dei privati (sicuramente acquistata non
per beneficienza) e la ventilata perimetrazione dei nuclei abusivi, riteniamo
che un nuovo P.R.G. di Grottaferrata non abbia ragione di essere, in quanto il
vecchio P.R.G. è bello che attuato. Infatti, nell’inerzia amministrativa
praticata o gestita, i privati avranno sempre ragione nei confronti
dell’Amministrazione. E quindi discutere
sul sesso degli angeli diventa inutile!
Inoltre, ci chiediamo, l’abusivismo
come rientra nel conteggio numerico degli abitanti insediabili sul territorio?
Grottaferrata ha un notevole abusivismo diffuso sul proprio territorio, che tutt’ora
continua indisturbato (vedi il costone di campo vecchio di fronte all’Abbazia,
vedi la Villa del Generale, vedi l’area dell’isola amministrativa, vedi l’area
della Molara, sia verso Rocca di Papa, sia verso Tuscolo, ecc.). Questo
abusivismo va quantificato e deve
essere valutato nel calcolo degli abitanti insediati. E deve sollecitarci a
chiedere cosa intende fare l’Amministrazione sul fenomeno: dormire o agire! A
questo vogliamo sia data una risposta, il discorso sulle lottizzazioni diventa,
secondario, rispetto alle risposte;
2.
Stazione di Villa Senni – Considerato che su questa vicenda da parte
dell’Amministrazione, si sono uditi solo enfatici proclami nell’assenza totale
di qualsiasi forma di confronto sociale, ci sembra opportuno offrire ai cittadini
un punto di vista ragionato sull’argomento. Si tratta di una nuova stazione
sulla ferrovia Roma – Frascati che dovrebbe sorgere in località Villa Senni, su
terreni del Comune di Grottaferrata. Il progetto viene spacciato come importante
per i collegamenti di Grottaferrata con Roma. Ma è sufficiente esaminare alcuni
semplici dati per capire che Grottaferrata non ne ricaverà alcun beneficio,
mentre subirà molti svantaggi. Nei pressi della stazione sorgerà un parcheggio
ed una superficie commerciale. Ci chiediamo, considerato che non ci sarà
raddoppio del binario che avrebbe portato ad un aumento della frequenza dei
convogli, per quale motivo i cittadini di Grottaferrata dovrebbero arrivare a
Villa Senni. Sia da Squarciarelli, sia da Grottaferrata centro, sia da
Borghetto, la distanza sino alla stazione è a favore di quella di Frascati,
dove è possibile riuscire a sedersi e trovare un parcheggio (certo a pagamento,
ma anche quello di Villa Senni lo sarà). Inoltre ci chiediamo chi pagherà le
spese per l’esproprio dell’area e la sua realizzazione, e soprattutto chi ne
percepirà i vantaggi finanziari e chi ne subirà tutti gli svantaggi.
Tralasciamo per il momento il fatto che una stazione ferroviaria nell’area
comporterà appetiti edilizi (legali ed abusivi), e considerata l’attenzione che
il nostro Comune pone al problema, è facile prevedere quella pericolosa saldatura
fra il territorio di Roma e Grottaferrata. Teniamo conto poi che è in programma
una superstrada che dovrebbe collegare San Cesareo con l’aeroporto di
Fiumicino, passando sul territorio di Grottaferrata a confine con Roma e
Ciampino, con i prevedibili inurbamenti edilizi. Non sarebbe il caso di
informare i cittadini e spiegare le ragioni e le posizioni dell’Amministrazione
sul problema?
3.
Depuratore di Valle Marciana – il depuratore di Valle Marciana è uno scempio contro
il paesaggio, perpetrato nel silenzio più assoluto e con modalità molto
discutibili (per una informazione più completa consultare il DOSSIER sul sito www.ulengheruneru.it
o sul sito de Il Piccolo Segno ilpiccolosegno.blogspot.it) che
comporterà per Grottaferrata un pesantissimo fardello, senza portare alcun
vantaggio. La delibera assunta dall’Amministrazione, non contiene alcun impegno
della Regione Lazio ad opere compensative, come sbandierato dall’Assessore
Castricini, né ci risultano altri impegni scritti
ed ufficiali in merito; se esistono ci rispondano e li portino a conoscenza
dei cittadini. Inoltre, non esiste alcun impegno, dei Comuni che usufruiranno
del nostro depuratore, a contenere eventuali espansioni edilizie che
risulteranno sempre più gravose per il nostro territorio, con il rischio di
raddoppio, triplicazione, del depuratore
nell’area di Valle Marciana. Qualcuno ci può rispondere in merito? A proposito
di condotta, qualcuno si è accorto che la condotta è una sola? E non due: una
per l’acqua piovana ed una per le acque nere? Se si vuole fare un vero risanamento
ambientale del rivo dell’acqua Mariana, le condotte per le acque piovane
dovrebbero scaricare direttamente, da ogni Comune, nel fosso. Quando pioverà
sui Castelli Romani, la condotta dovrebbe raccogliere le acque meteoriche di
Rocca Priora, Monte Compatri (tratto via Anagnina), Rocca di Papa; compito
certamente più adatto ad una condotta di due metri di diametro e non certo a
quella messa in opera con questo depuratore. La domanda è quando l’acqua
piovana sarà al suo massimo, i liquami e l’acqua piovana dove andranno? Nei
classici pozzetti di sfioro, ovvero pozzetti che si aprono sotto pressione e
mandano i liquami e l’acqua piovana lungo il loro percorso, dove casca, casca. Un vero risanamento ambientale! Complimenti! Inoltre, se tutta
l’acqua contenuta nella condotta (oltre 5 km), sbuca a Valle Marciana, le
vasche con i liquami come possono accoglierla? La manderemo libera nel fosso? E
cosa succederà agli argini con le vigne sopra? Acqua del rivo dell’Acqua
Mariana, più acqua della condotta, più liquami, uguale a disastro. Per dare un
piccolo esempio del procedere di questa Amministrazione, quando ci accorgemmo
che erano iniziati i lavori del depuratore di Valle Marciana, e che il cantiere
non era in regola con le recinzioni, i cartelli di cantiere, le norme di
sicurezza e che aveva realizzato una strada abusiva sul rivo dell’acqua
Mariana, procedemmo ad un esposto agli enti competenti: Comune, Vigili Urbani,
ASL, Autorità di bacino, affinché controllassero la regolarità del cantiere (4
ottobre 2012). Notato che il cantiere continuava i lavori senza aver provveduto
ad alcunché, inviammo una diffida a provvedere agli stessi organi (11 ottobre
2012), ed una successiva richiesta di conoscere l’effetto dell’esposto e della
successiva diffida (18 ottobre 2012). Ci fu inviata una risposta che riteniamo
incredibile, ovvero, che il sopralluogo effettuato il 29 ottobre 2012 (25
giorni dopo l’esposto e successive richieste) non riscontrava alcuna
irregolarità. Se si fosse aspettato
qualche altro giorno potevamo essere invitati all’inaugurazione del nuovo
depuratore!
4.
Piazza DE GASPERI – In questo ambito L’amministrazione ha avviato l’iter amministrativo
per il progetto di “riqualificazione
Urbana di piazza Alcide De Gasperi”. Una conferenza di servizi
preliminare in relazione alla procedura aperta a gara unica per l’affidamento
dei lavori. Ci chiediamo, non sarebbe corretto ed opportuno, prima di procedere
a modifiche così significative per il paese - e non ci riferiamo alla sola
piazza De Gasperi ma anche agli altri temi sopra riportati - incontrare e
dibattere con i cittadini le scelte che avranno impatti così rilevanti per la
vita economica del paese? Certo il confronto è faticoso ed espone a
contestazioni e contrasti, ma poi le scelte dell’amministrazione risultano
chiare e trasparenti. Invece sembra di muoversi in un ambiente brumoso, dove
improvvisamente compaiono dal nulla progetti, iniziative, realizzazioni già in
fase avanzata, per le quali diventa difficile e a volte impossibile persino
ottenere informazioni ufficiali. In questo clima diventa praticamente
impossibile esprimere un’opinione o iniziare un civile confronto. Si possono
solo inseguire i problemi. Poniamo una chiara domanda: ma se una giunta di centro sinistra succede ad un'altra
dopo alcuni anni, perché non ha verificato e preso in considerazione il fatto
che esisteva già un Piano di risanamento ben definito e completo di tutto
il centro urbano, da Piazza De Gasperi sino a Viale San Nilo passando per Via
Roma, che aveva raccolto e sintetizzato tutti gli incarichi precedenti? (Per
inciso la Giunta Ghelfi ne ha attuato
solo un pezzo, il mercato Coperto, che così messo sembra una struttura del
tutto slegata dal contesto). L’Amministrazione
ci faccia sapere se vuole discutere del progetto con i cittadini, o se sapremo
solo in seguito le mosse o le iniziative che intende perseguire.
5.
Verde, Paesaggio e qualità della vita – Abbiamo richiesto, sin qui, all’Amministrazione in
carica, quali scelte urbanistiche e quali metodi di confronto intende
percorrere, per i nuovi progetti costruttivi e di pesante modificazione del
territorio. Ma ora intendiamo chiedere, quali scelte intende proporre questa Amministrazione
sulla tutela del paesaggio e delle ultime aree verdi del nostro territorio, e
sui progetti che rendano più vivibile il nostro territorio. A titolo
esemplificativo possiamo citare le aree più importanti per le quali
occorrerebbe procedere speditamente a vincoli protettivi che mettano in
sicurezza il territorio. TUSCOLO –
questa è un’area di valore inestimabile, per la quale vediamo grossi pericoli
(vedi la realizzazione di un casale sulle pendici del Tuscolo con il
grimaldello dei P.U.A.), e realizzazioni di opere incongrue (parcheggi,
strutture con base in cemento sull’area archeologica). Attualmente l’area è
appannaggio quasi esclusivo, della Comunità Montana e soggetta agli scavi
archeologici degli spagnoli. Intendiamoci, non siamo contrari ad uno studio
sistematico dell’area, solo vorremmo sapere quando verrà restituita alla piena
fruizione dei cittadini, e che fine faranno gli scavi archeologici. Se dobbiamo
giudicare dai tralicci e dalle coperture arrugginite, e dal fatto che non
esiste sorveglianza sull’area, con reperti a facile asportazione, siamo molto
pessimisti sul futuro. Ci chiediamo quale è il progetto e il termine dell’utilizzazione
e conservazione dell’area ? O anche, se esiste un progetto? Che fine faranno le
strade che oggi penetrano nel cuore dell’area archeologica e consentono di
lasciare cumuli di spazzatura tra i ruderi? Ci piacerebbe avere qualche
risposta. VALLE MARCIANA, CASTEL SAVELLI
E VALLE DEL PISCARO – L’area è un
unicum di un paesaggio altrove già scomparso, ricorda per molti versi ed in
piccolo, un paesaggio agricolo toscano o senese, con la conca cosparsa di vigne
(e di qualche edificio abusivo), sullo sfondo verso Roma, l’imponente castello
del primo medioevo, di Castel Savelli con le sue tredici torri, e lo splendido
Colle dell’Asino con l’emergenza del Casale della torretta, non trascurando la
Valle del Piscaro con le imponenti sostruzioni delle ville romane ed il suo
paesaggio ottocentesco. Anche in questo caso che cosa propone l’Amministrazione
per la salvaguardia dell’area e dei suoi valori? Ci risponderà come al solito,
che spetta ai tecnici comunali decidere sulle nuove costruzioni e non agli
Amministratori? Se così fosse, teniamoci i tecnici e sopprimiamo le Amministrazioni
comunali, sarebbe un bel risparmio! VALLONE
– questa splendida vallata che percorre tutto il territorio di
Grottaferrata, da Squarciarelli a Valle Marciana, ricca di vestigia storiche
(le sorgenti di due degli undici acquedotti di Roma, la JULIA e la TEPULA hanno
origine nella vallata) e di vestigia di archeologia industriale dal medioevo ai
giorni nostri (cartiere, ferriere, mole, una centrale elettrica, e una diga per
la captazione di acqua per il raffreddamento della sottostazione di Villa Senni
di proprietà della STEFR prima e della STEFER poi) dovrebbe essere tutelata con
vincoli, ed al suo interno dovrebbero essere permesse solo attività in armonia
con il contesto e con il paesaggio.
6.
Questioni sullo stato delle finanze del Comune di
Grottaferrta – Anche su questo argomento, visto che le colpe sono sempre delle
amministrazioni precedenti, vorremmo chiarire, per correttezza di dibattito,
alcuni punti. Veniamo alle giunte precedenti, dopo sette anni e mezzo di giunta
Ghelfi, si è insediata una giunta di centro sinistra, con assessore al bilancio
e Vice sindaco, lo stesso Broccatelli che oggi ricopre le stesse identiche
cariche. Al momento dell’insediamento la situazione era la seguente: contatori
non letti e canoni idrici da riscuotere per diversi miliardi; alla data di
settembre 2001 il comune doveva pagare la rata finale per l’acquisto
dell’edificio del Sacro Cuore, circa tre miliardi delle vecchie lire, tanto che
questo comportò il blocco del mutuo di cinque miliardi, mutuo acceso per
realizzare la nuova sede comunale; che con l’avanzo di bilancio
dell’amministrazione dell’anno 2000, pari ad ottocento milioni di vecchie lire,
si è dovuto terminare la caserma dei Carabinieri. La giunta di centro sinistra,
dell’epoca, ha provveduto: alla lettura dei contatori dell’acqua con una
cooperativa della Caritas; ha
provveduto ad incassare gran parte dei tre miliardi di canoni idrici arretrati
anche provvedendo, in vari casi, alla rateizzazione del dovuto. Nella
gestione di centro sinistra sono stati ridotti i residui passivi ed attivi del
30 – 35 %; salvando con queste iniziative la vendita dell’Anna Frank e della
scuola materna di Piazza Marconi, come aveva previsto la giunta Ghelfi.
Per
concludere, rinnoviamo la richiesta di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione,
ed il parere dell’Opposizione, sugli argomenti sopra esposti, da trattare anche
in un pubblico dibattito tra Amministrazione, Opposizione e Cittadini. Per
parte nostra promoveremo un’iniziativa pubblica all’inizio dell’anno nuovo, per
sollecitare e capire le vere intenzioni di tutti i soggetti, mettendo a
disposizione di tutti la documentazione sul nostro sito www.ulengheruneru.it.
Cogliamo
l’occasione per augurare a tutti un felice anno nuovo!
U
LENGHERU NERU
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